"Sa bendidora de candelas” (2007) Bassorilievo in basalto nero cm 40x40x7
Nel panorama isolano della fede, la venditrice di candele è un personaggio certamente di secondo piano. Osservata con attenzione rivela però un fascino ed una valenza degni di rilievo. Tutti gli anni, da tempo immemore, verso i primi di settembre, in occasione della festa grande ricompariva in paese. Quasi a non volersi confondere con torronai e baratteddus sceglieva sempre quel solito angolo di strada lontano dalla piazza e dai clamori della festa. Con discrezione poggiava sul muro un vecchissimo trespolo dalla quale pendevano le candele e si sedeva li accanto. Stava così, immobile, ieratica, come chi, consapevole di un proprio ruolo, non deve assumere atteggiamenti di circostanza. Sgranando un rosario rispondeva composta al saluto dei passanti. Difficile cogliere qualcuno che si fermasse. Chiedere una grazia al Santo, oppure riceverla, è sempre stata cosa molto intima. La sofferenza in genere non si ostenta mai, la si vive con profondo pudore. La venditrice di candele doveva averne letta molta di sofferenza nei volti che il suo lavoro di mediatrice di speranza le aveva fatto incontrare. Questo forse il segreto della sua solennità. |