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Alla
riscoperta
della poesia dialettale
ULASSAI. L’associazione
culturale “Sa perda e su entu” ha ultimato la prima fase del progetto
culturale denominato “Istillas de lentore” teso alla riscoperta,
valorizzazione e recupero della poesia dialettale ulassese.
L’associazione, presieduta da Giuseppe Cabizzosu, non poteva, ovviamente,
trascurare uno degli ambiti più significativi e importanti della
tradizione culturale locale e isolana in genere: la poesia in limba. E’
stato quindi attivato un progetto di ricerca e di riscoperta delle voci
più autorevoli della poesia dialettale ulassese, che ha visto l’impegno di
un elevato numero di cultori e appassionati che si sono prodigati nella
ricerca e nella sistemazione di un’enorme mole di documenti poetici in
sardo, testimonianza di una vivacità compositiva particolarmente sentita e
viva nel piccolo centro della vallata del Pardu. «Vecchi componimenti -
afferma il presidente Cabizzosu - un tempo parte sostanziale del vissuto
quotidiano del nostro paese, oggi sono pressoché scomparsi e solo grazie a
un intenso lavoro di scavo nella memoria collettiva e personale di pochi
anziani, è stato possibile recuperarli dall’oblio in cui erano caduti. La
prima fase di questa importante operazione culturale ha visto la raccolta,
la sistemazione e la pubblicazione di due gradevoli monografie di oltre
ottanta pagine ciascuna, relative a due poeti locali: Antonio Puddu e
Giovanni Loddo». Per Cabizzosu, si tratta di creatori di opere di
indubbio valore letterario, «vivono e sentono la poesia nel fluire
quotidiano delle piccole cose, come componente essenziale dei
piccoli-grandi eventi che segnano le loro esistenze di colti dilettanti di
poesia, legati a una visione poetica della realtà quotidiana, che vivono
senza contaminazioni letterarie e con limpida sincerità e sentimento».
Senza le sottigliezze formali e le artificiosità dei poeti di
professione, hanno una visione semplice e sostanziale della poesia, intesa
come legame intimo e arcaico con la memoria storica dell’isola.(l.cu.)
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