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ULASSAI.
Sulle tracce degli antichi abitanti di Ulassai,
per un progetto organico di recupero del
patrimonio archeologico del paese. Per
l’associazione “Sa Perda e su Entu” di Ulassai
il 2005 sarà l'anno del censimento, che avrà per
oggetto i reperti archeologici sparsi sul vasto
territorio del paese ogliastrino. L’iniziativa
parte dalla considerazione che nel territorio
comunale sono tantissimi i siti archeologici ben
conservati e mai censiti. Solo i pastori e i
profondi conoscitori del territorio conoscono
l’ubicazione dei siti. Oltre i nuraghi visibili
tanti altri sono semidistrutti, e nel corso del
tempo sono stati oggetto delle attenzioni dei
tombaroli. Il progetto dell'associazione è
quello di censire, fotografare e rilevare il
materiale, allo scopo di dare il via ad una
campagna di scavi nei siti di maggiore
interesse. Tra questi Bruncu Casteddu, ad
esempio, dalla notte dei tempi punto di
osservazione strategico su tutto il territorio
circostante, o le zone di Pauli e Sulimu, nella
strada verso Perdas, dove si possono trovare
domus de janas con aperture quadrate e ogivali.
«Stiamo impostando un discorso sul lungo periodo
- dice Giuseppe Cabizzosu, presidente del
sodalizio - per avere i dati necessari a
presentare una richiesta di finanziamento.
Questo è l’obiettivo ultimo: poter mettere in
piedi una campagna di scavi per definire
esattamente quali siano le ricchezze
archeologiche del territorio, dare visibilità e
lustro ai reperti di maggiore interesse, ma
soprattutto tutelarli». Parole attualissime, a
pochi giorni dalla misteriosa sparizione, a
Tortolì, di un preziosissimo mehnir, fra le
vestigia più antiche presenti in Ogliastra.
L’iniziativa si inserisce nelle attività
condotte con successo dall’associazione, di cui
si può avere un quadro più completo su internet:
www.saperdaesuentu.it. (s. l.)
8/1/2005 |